PIllole di AVIS

Con questo lavoro l’Avis Comunale Savona vuole iniziare una serie di articoli che hanno la presunzione di illustrare cosa l’associazione fa e come di articolano al suo interno tutte le tematiche principali. Iniziamo con una semplice panoramica dell’associazione e a seguire verranno illustrate le caratteristiche operative e amministrative dell’ente.

1 – L’Associazione

Con i suoi oltre 1100 soci, l’AVIS comunale di Savona è una delle realtà associative più numerose del panorama cittadino. Ogni donatore può recarsi ogni tre mesi, se uomo, o ogni 6 mesi, se donna, nei locali di via Famagosta per il prelievo di 450ml di sangue intero. Questo è un po’ la routine per la maggior parte dei soci, ma non per tutti. Esiste un dietro le quinte, non sempre percepito, di persone che, oltre a donare il proprio sangue, donano una parte del loro tempo per fare in modo che il complesso meccanismo che sta intorno ad ogni prelievo si svolga senza imprevisti, in sicurezza e con elevatissimi standard di qualità certificati a livello internazionale. Le fondamenta di questo sistema poggiano su un consiglio direttivo che si riunisce almeno ogni 90 giorni al fine di prendere decisioni in merito a tutti gli aspetti della vita associativa. Il suddetto direttivo è costituito da 7 consiglieri tra cui un Presidente, un vice Presidente, un Segretario e un Tesoriere. Il presidente (che è il rappresentante legale dell’ente) o il suo vice, ha l’obbligo di indire il consiglio nei tempi stabiliti per un controllo degli atti amministrativi e contabili ed esercita la non meno importante funzione di rappresentanza in tutti i contesti pubblici in cui è richiesto. Il Segretario procede alla stesura dei verbali ed è responsabile della loro tenuta, dirige e controlla il funzionamento degli uffici, impartisce le disposizioni al personale per l’attuazione delle delibere del Consiglio Direttivo e ne sorveglia l’esecuzione, ha le funzioni di responsabile del personale e propone al Consiglio Direttivo tutti i provvedimenti del caso. Il Tesoriere sovrintende alle attività patrimoniali, amministrative ed alla gestione finanziaria della sede; predispone i bilanci consuntivi e preventivi, gestisce i rapporti bancari e postali secondo le modalità indicate statutariamente. Il Consiglio Direttivo da solo, però, non potrebbe sovraintendere allo svolgimento delle mille attività che il buon funzionamento dell’associazione comporta. L’Avis Comunale di Savona può contare anche su due segretarie di ruolo e decine di soci volontari che si alternano tutti i giorni per garantire i servizi essenziali quali, ad esempio, l’accoglienza dei donatori, la preparazione delle colazioni, la gestione della dispensa. Un piccolo, poliedrico ma affiatato manipolo di persone che lavora tutti i giorni per rendere possibile ancora una volta la magia del dono.

Autore: Nino Miano

In questo secondo lavoro si vuole illustrare una esperienza diretta. Il servizio civile universale non è un modo di sbarcare il lunario. È un lavoro serio che ti permette di acquisire esperienza di vita e lavorativa. Leggete e verificate.

2 – Un anno di servizio civile universale in Avis

            Svolgere il servizio civile universale significa compiere la scelta volontaria di dedicare un anno della propria vita nello svolgere un progetto che metta in atto azioni concrete per aiutare le comunità e il territorio. Allo stesso tempo, chi partecipa ha l’opportunità di conoscere diverse realtà e accumulare esperienze. Il servizio civile nasce negli anni ’70 come alternativa al servizio militare obbligatorio riservata a chi si dichiarava obiettore di coscienza. Nel 2004, il servizio di leva obbligatoria venne sospesa e poco dopo anche il servizio civile smise di essere obbligatorio, diventando appunto volontario e, successivamente, universale. Il servizio civile viene gestito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ed è aperto a tutti i cittadini italiani dai 18 ai 28 anni. Per poter vedere tutti i progetti esistenti sul territorio e inviare la propria domanda di partecipazione, bisogna fare accesso online alla piattaforma DOL.

            Fra tutti i progetti proposti, ho scelto quello all’Avis Comunale, impegnandomi per un anno nel mondo delle donazioni del sangue. Non ero del tutto nuova alla donazione di sangue ma si trattava di qualcosa che avevo fatto in passato, senza pensarci troppo e senza dargli la giusta importanza. Naturalmente, sapevo che il sangue andasse alle persone che “stavano male” ma non avevo un’idea precisa di chi avesse bisogno di sangue e quanto ne servisse. Oltre alle persone coinvolte in incidenti, Il sangue donato è necessario per le trasfusioni a pazienti malati di tumori, leucemie, anemie. Inoltre, per operazioni chirurgiche e trapianti di organi, sono necessarie moltissime sacche di sangue: 4 per un trapianto di reni, 10 per un trapianto di cuore, 80 per un trapianto di midollo. Tutte dello stesso gruppo, cosa che adesso so essere non facile da ottenere. Inoltre, in Avis ho potuto imparare anche a cosa serve donare il plasma e come avviene la raccolta di questo emocomponente, necessario per produrre medicinali salvavita e per il trattamento dei grandi ustionati, ed ho appreso che si possono anche donare piastrine, cosa che però non sono ancora riuscita a fare.

            Non solo raccolta di sangue; ho potuto partecipare agli incontri nelle scuole per far capire ai più giovani come e perché donare sangue. Difatti, sebbene ci sia un alto numero di donatori “storici”, il loro tempo per donare sangue sta arrivando alla fine ed è necessario che ci sia un gran numero di persone pronte a prendere il loro posto per raggiungere e mantenere l’autosufficienza. Durante gli incontri nelle scuole non viene solo messa in atto una sensibilizzazione al dono ma parliamo anche di cosa significhi essere una persona generosa e altruista e di come condurre uno stile di vita sano. Sottolineiamo come donare sangue non debba essere un’azione svolta solo una volta e basta, ma debba diventare parte della routine di una persona che sceglie di fare questo gesto altruista. Gli uomini possono donare sangue massimo 4 volte all’anno, mentre le donne in età fertile 2. In media, per compilare il questionario e donare sangue, i donatori impiegano circa 1 ora. Veramente pochissimo del loro tempo per fare un gesto così grande.

            Fra le altre cose di cui mi sono occupata quest’anno, ho collaborato nella gestione dei social network dell’Avis comunale di Savona ed ho potuto realizzare locandine e manifesti che sono poi stati appesi per tutta la città. Inoltre, ho avuto contatto diretto con i donatori, convocandoli telefonicamente se necessario ed occupandomi occasionalmente dell’accoglienza. Per me, tutto questo è stato molto utile ed interessante visto che studio Comunicazione all’università. Ci sono stati anche degli incontri con l’associazione ADMO ed ho potuto anche imparare come avviene la modalità di tipizzazione per diventare donatori di midollo osseo. Spero di aver avuto un ruolo anche io nel mio piccolo promuovere nel promuovere i concetti di solidarietà e altruismo nei vari incontri che abbiamo avuto quest’anno e di aver aiutato persone ad avvicinarsi al mondo della donazione.

Autore: Noemi Arrigoni

In questo terzo lavoro si vuole illustrare il ruolo istituzionale del Presidente. Ruolo assolutamente da non trascurare e sottovalutare. Leggere per credere!

3 – Il Presidente

            Questo soggetto misterioso è il responsabile legale dell’associazione. È colui che di fronte alla legge ha la responsabilità della struttura fisica, dell’eventuale personale e della gestione interna. Ha la firma sociale di fronte a terzi e in giudizio. È organo istituzionale dell’Associazione.

            Lo Statuto enuncia che convoca e presiede l’Assemblea Comunale degli Associati, il Consiglio Direttivo e l‘Ufficio di Presidenza formulando l’ordine del giorno delle riunioni. Ha il dovere di curare l’esecuzione e l’attuazione delle delibere del consiglio direttivo. Propone al Consiglio Direttivo Comunale i nominativi delle persone che dovranno prestare la propria opera in favore dell’Associazione, a titolo di lavoro subordinato o autonomo ovvero di consulenza. Assumere, solo in casi di urgenza, i provvedimenti straordinari nelle materie di competenza del Consiglio Direttivo con l’obbligo di ratifica dello stesso Consiglio da riunire entro i successivi 10 giorni. In caso di suo impedimento temporaneo viene sostituito dal Vice Presidente che può firmare o presenziare durante l’assenza. Per l’espletamento delle sue funzioni è coadiuvato dal Segretario.

            In questo contesto tecnico c’è comunque la persona. Il Presidente, uomo o donna che sia, oltre a espletare i suoi compiti statutari è una figura che dovrebbe essere carismatica, vicino ai collaboratori diretti e perché no ai donatori. Inoltre l’entrata nel Terzo Settore ha comportato l’inasprimento burocratico dell’associazione coinvolgendo direttamente il Presidente con lo Spid o altro accesso elettronico. La sua presenza è importante perché dovrebbe essere da guida e sostegno. Non sempre è facile questo compito perché gli aspetti burocratici e legislativi sono molti e spesso il Presidente si deve mettere a studiare la materia. Concludo ricordando che fare il Presidente non è solo responsabilità ma anche piacere di poter dividere con il suo gruppo il momento conviviale con i donatori che hanno ognuno una sua storia in cui normalmente riusciamo ad esserne parte.

In questo quarto lavoro si vogliono illustrare i ruoli istituzionali delle due figure che accompagnano il Presidente, il Segretario e l’Amministratore. Si inserisce anche la figura di controllo che segue i bilanci preparati dall’Amministratore. Ruoli che sembrano passare in secondo piano ma assolutamente da non trascurare e sottovalutare. Eccoli!

4 – Il Segretario, l’Amministratore e l’Addetto Contabile e di Bilancio.

  Secondo il regolamento e lo statuto Il Segretario procede alla stesura dei verbali ed è responsabile della loro tenuta, dirige e controlla il funzionamento degli uffici, impartisce le disposizioni al personale per l’attuazione delle delibere del Consiglio Direttivo e del Comitato Esecutivo – ove istituito – e ne sorveglia l’esecuzione, ha le funzioni di Capo del Personale e propone al Consiglio Direttivo tutti i provvedimenti del caso.

L’ Amministratore (anche detto Tesoriere) sovrintende alle attività patrimoniali, amministrative ed alla gestione finanziaria della sede; predispone i bilanci consuntivi e preventivi, gestisce i rapporti bancari e postali secondo le modalità indicate statutariamente. Con l’entrata nel Terzo Settore la predisposizione dei bilanci è specificata per legge e non si può prescindere da essa. La struttura del bilancio dipende dalle entrate dell’ente; può essere sotto forma di rendiconto di cassa oppure di rendiconto gestionale (Stato Patrimoniale, Conto Economico e Relazione di Missione). Non c’è l’obbligo che il Tesoriere sia un Commercialista ma sicuramente deve essere una persona competente ed a conoscenza della materia. Inoltre sarà aiutato dalla figura “dell’Addetto Contabile e di Bilancio” che deve essere anch’esso persona competente. Quest’ultima figura che è un organo istituzionale è di supporto al Consiglio Direttivo, viene nominato dall’Assemblea Comunale e dura in carica 4 anni e può essere rinominato. Persona di adeguata esperienza (preferibilmente Ragioniere Commercialista o Commercialista) partecipa di diritto all’Assemblea Comunale ed è invitato a partecipare ai Consigli Direttivi. Oltre essere di supporto al Consiglio esamina i bilanci consuntivi e formula un’apposita relazione con le sue osservazioni e conclusioni sulla correttezza del bilancio e la sua corrispondenza alla documentazione contabile.

 Le persone fisiche che rappresentano i ruoli sopraindicati sono figure importanti nell’Associazione perché fanno parte del Consiglio Esecutivo che è quello formato da Presidente, Vice Presidente, Segretario e Amministratore. Inoltre nella gestione interna non è pensabile che il Presidente si sobbarchi tutte le attività e la formazione del Consiglio Esecutivo fa da unione con quello Direttivo per quelle attività urgenti o pratiche da espletare. Leggendo le righe sopra e gli articoli precedenti sembra di essere in una azienda. La struttura tutto sommato non differisce da quelle aziendali solo che il suo personale è composto da volontari e solo raramente l’associazione si può permettere del personale amministrativo specifico. Essendo tutti volontari lo spirito di appartenenza comporta un impegno particolare ed il lavoro che si svolge non è mai fatto in modo sterile e burocratico pur rispettando le normative. Anche chi in Associazione viene assunto non è un semplice dipendente, anche loro vengono coinvolti in quella atmosfera particolare dell’Associazione.

In questo quinto lavoro si vogliono illustrare gli scopi sociali e le sue attività. Il tutto vuole dare un senso a ciò che si fa e perché si fanno determinate azioni. Anche qui si scoprono interessanti novità.

5 – Scopi Sociali e Attività

            Ricordiamo innanzi tutto che L’Avis Comunale di Savona è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, non lucrativa, che non ammette discriminazioni di genere, etnia, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica; persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, non ha fini di lucro. Inoltre ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue intero e/o di una sua frazione, volontaria, periodica, associata, gratuita, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il Donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche ai fini di diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.

            Che cosa si propone l’Associazione? Per primo obbiettivo il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati a livello nazionale, dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili e la promozione per il buon utilizzo del sangue; tutelare il diritto alla salute dei donatori e dei cittadini che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale; promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini e le attività culturali di interesse sociale con finalità educative; favorire l’incremento della propria base associativa; promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo, anche attraverso progetti nell’ambito del Servizio Civile; promuovere partenariati e protocolli di intesa e stipulare convenzioni con le pubbliche amministrazioni e con soggetti privati; svolgere ogni ulteriore iniziativa concernente le attività di interesse generale.

            Per il raggiungimento degli scopi sociali istituzionali sopra enunciati, I’Avis Comunale di Savona coordinandosi con I’AVIS Nazionale, Regionale e Provinciale e con le Istituzioni Pubbliche territoriali competenti svolge in via esclusiva le attività di interesse generale ai sensi dell’art. 5 del Codice del Terzo settore, con riferimento a interventi e servizi sociali; interventi e prestazioni sanitarie; prestazioni socio-sanitarie; ricerca scientifica di particolare interesse sociale; educazione e formazione; beneficienza; protezione civile; promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali, nelle forme disciplinate dal regolamento nazionale.

            Come si traduce tutto ciò? Facendo attività di chiamata a mezzo lettera, telefono, SMS, e-mail. e attività di raccolta, tramite centro trasfusionale ospedaliero, a mezzo centro fisso Avis e a mezzo centro mobile (autoemoteca). Si può promuovere e organizzare campagne di comunicazione sociale, informazione e promozione del dono del sangue, nonché tutte le attività di comunicazione esterna, interna ed istituzionale di propria competenza territoriale. Si può collaborare con le altre associazioni di settore e con quelle affini che promuovono l’informazione a favore della donazione di organi e della donazione del midollo osseo. Viene promossa la conoscenza delle finalità associative e delle attività svolte e promosse anche attraverso la stampa associativa, nonché la pubblicazione di riviste, bollettini e materiale multimediale. Vengono svolte, anche in armonia con gli obiettivi e le finalità indicate dall’Avis Provinciale e/o Regionale e/o Nazionale, attività di formazione nelle materie di propria competenza anche per istituzioni ed organizzazioni esterne, con particolare riferimento al mondo della scuola e delle Forze Armate. Vengono promosse e si partecipa ad iniziative di raccolta di fondi finalizzate a scopi solidali ed umanitari, al sostegno della ricerca scientifica. Si intrattengono rapporti con gli organi della Pubblica Amministrazione e con le Istituzioni Pubbliche.

            Come è evidentemente sopra indicato esiste un profondo senso civico nelle nostre attività, da non trascurare e mai da dimenticare. L’obbiettivo è salvare delle vite.

PILLOLE DI AVIS

In questo sesto lavoro si vuole illustrare cosa è e cosa fa il Consiglio Comunale. Quest’organo istituzionale è l’anima dell’Associazione e sviscerarlo potrà illustrare dei fattori interessanti.

6 – Il Consiglio Direttivo

            La sua composizione può essere di minimo 5 elementi ovviamente eletti dall’ Assemblea Comunale dei soci. Il numero viene stabilito dall’ Assemblea elettiva (che avviene ogni 4 anni). Una volta formato il Direttivo questo elegge al suo interno il Presidente, il Vice presidente, il Segretario e il Tesoriere (che può coincidere, su delibera del consiglio stesso, con il Segretario); i rimanenti sono solo Consiglieri. Questo gruppo costituisce l’Ufficio di Presidenza. Il Consiglio si deve riunire almeno due volte l’anno. Una volta entro il 31 dicembre e l’altra prima dell’Assemblea annuale (gennaio-febbraio). Comunque tutte le altre volte che il Presidente possa decidere di convocarlo. La convocazione avviene per iscritto otto giorni prima. Ovviamente il consiglio è valido con la maggioranza dei consiglieri. Tutto ciò che si decide in consiglio deve essere approvato con la maggioranza dei voti per essere attuato. La mancata partecipazione alle sedute del Consiglio Direttivo Comunale per tre volte consecutive, senza giustificato motivo, determina la decadenza dal Consiglio medesimo. Durante il mandato di quattro anni può capitare che uno o più consiglieri si allontanino subentrano i non eletti fino alla totale copertura dei posti. Se questo non avvenisse occorre convocare l’Assemblea dei soci per la loro sostituzione. I nuovi consiglieri decadranno a fine del mandato di tutti i precedenti. Naturalmente in un mandato venissero a mancare la maggioranza dei consiglieri decade l’intero consiglio direttivo. I poteri spettanti al consiglio sono la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione a parte quelli spettanti all’ Assemblea ordinaria dei soci che vedremo in altro capitolo. Il consiglio può decidere di nominare un Direttore Generale e/o un Direttore Amministrativo fissandone poteri e limiti organizzativi. Il consiglio può ancora decidere di creare un Comitato Esecutivo (composto secondo le modalità enucleate con apposita delibera, nella quale verranno stabilite anche le competenze del Comitato medesimo) nonché emanare regolamenti per la disciplina interna dell’Associazione.

            Possiamo definire il Consiglio Direttivo il cuore pulsante dell’Associazione. Dal suo interno vengono decise le attività correnti ed anche straordinarie. Ovviamente il suo operato sarà poi confrontato con l’Assemblea dei soci nella quale si potrà contestare o accettare il suo operato. Nulla è messo al caso e le riunioni consigliari devono rispettare le logiche democratiche della coesistenza ovviamente nel limite dello Statuto.